Accedi/Registrati
Carrello

Il Bruciato 2021 Bolgheri Rosso Doc – Antinori

Il Bruciato 2021 Bolgheri Rosso Doc – Antinori

Il Bruciato si distingue come un vino di forte personalità, armonioso ed equilibrato, nato con l’intento di esprimere, in uno stile contemporaneo, le caratteristiche uniche del terroir di Bolgheri.

Alla vista colore rosso rubino intenso.
Al naso regala note di piccoli frutti rossi maturi, accarezzate da delicati accenti di spezie dolci, una sottile freschezza mentolata e suggestioni di tabacco.
Al palato si presenta ben strutturato, avvolgente, con un finale piacevolmente fruttato che ne esalta la godibilità e la persistenza.
Il vino rosso Il Bruciato si sposa magnificamente con primi piatti ricchi di sugo, ragù e carni rosse cucinate in umido, oltre che con formaggi stagionati. Le sue distintive note speziate consentono abbinamenti più complessi, come ad esempio la carne alla pizzaiola con sugo e erbe aromatiche

25

IVA inclusa (22%)
Provenienza: Toscana
Vitigni: Cabernet Sauvignon 38%, Cabernet Franc 22%, Merlot 19%, Syrah 15%, Petit verdot 6%
Gradazione alcolica: 14%
Annata: 2021
Formato: 0,75l
Temperatura di servizio: 16/18°C
Denominazione: Bolgheri DOC
Tipologia: Rosso
Momento per degustarlo: Serata romantica

Disponibile

Guado al Tasso – Antinori

La Tenuta Guado al Tasso, ubicata nella rinomata DOC di Bolgheri lungo la costa dell’Alta Maremma, a breve distanza da Firenze, ha una storia relativamente giovane, essendo stata creata nel 1994. Tuttavia, in breve tempo ha conquistato fama internazionale, diventando un punto di riferimento nel mondo dell’enologia.

Quest’area si estende su una superficie di circa 320 ettari di vigneti, situati in una splendida piana circoscritta da colline, nota come “anfiteatro bolgherese” per la sua particolare conformazione.

La famiglia nobile dei Della Gherardesca ha iniziato la produzione vinicola nella regione di Bolgheri sin dalla seconda metà del Seicento, ma è stato con Guido Alberto della Gherardesca, vissuto tra il 1780 e il 1854, che la viticoltura ha assunto un ruolo di prim’ordine.

Guido Alberto, grande appassionato di viticoltura e figura di spicco come “maggiordomo maggiore” del granduca Leopoldo II nel 1833, ha dato una svolta significativa all’enologia nelle terre della Maremma.

Successivamente, negli anni ’30, la proprietà passò nelle mani di Carlotta della Gherardesca Antinori, madre di Piero Antinori, e di sua sorella, che era sposata con Mario Incisa della Rocchetta, destinatario della vicina Tenuta San Guido come dote matrimoniale.

chevron-down
Open chat
Bisogno di aiuto?
Ciao 👋
Puoi aiutarmi?