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Barrua 2018-Agripunica

Barrua 2018-Agripunica

Il “Barrua” di Agripunica incarna l’incontro tra la robustezza della Sardegna e il fascino bordolese. Frutto di una collaborazione tra figure di spicco nel mondo dell’enologia, tra cui il Gruppo Tenuta San Guido Sassicaia, la Cantina di Santadi e il visionario Antonello Pilloni, questo vino è stato concepito nel 2002 sotto l’occhio esperto di Giacomo Tachis, celebre creatore del Sassicaia. Situata nel suggestivo scenario del Basso Sulcis, nella Sardegna sud-occidentale, la cantina si estende su 170 ettari, suddivisi tra le tenute di Barrua e Narcao. Al centro della sua filosofia produttiva è la valorizzazione della terra sarda, con la sua luminosa luce e il clima temperato che le regala il mare circostante. Agripunica narra questa storia con un linguaggio autoctono, impreziosito da un tocco francese.

Il “Barrua” nasce dall’85% di uve Carignano, autoctone della regione, e dal restante 15% di varietà internazionali. I vigneti, collocati su terreni argillosi e calcarei, offrono l’ambiente ideale per la coltivazione di uve a bacca rossa, che grazie alle condizioni pedoclimatiche ottimali raggiungono una maturazione eccellente. La vendemmia avviene manualmente tra settembre e ottobre, seguita da fermentazione alcolica e malolattica in vasche di acciaio inox. L’affinamento, di circa 18 mesi, avviene in barrique nuove di rovere francese, seguito da almeno 12 mesi di maturazione in bottiglia.

Questo pregiato vino rosso di Agripunica si distingue innanzitutto per il suo intenso e vibrante colore rubino, riflessivo delle terre d'origine delle uve. La nitida luminosità del Basso Sulcis contribuisce a sviluppare i profumi precursori che, al sorso, si traducono in note fruttate di amarena, spezie e liquirizia, con un seducente accenno di mirto. La morbidezza del tannino, vellutato e setoso, e la sua struttura piena e arrotondata sono il risultato dell'ardente sole, mentre al palato si ripercuote la complessità aromatica già avvertita al naso.
Ottimo per accompagnare piatti a base di carni rosse come sughi e carne in umido. Da privare anche con la selvaggina e con formaggi stagionati.

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IVA inclusa (22%)
Da investimento
Provenienza: Sardegna
Vitigni: Carignano 85%, Cabernet Sauvignon 10%, Merlot 5%
Gradazione alcolica: 15%
Annata: 2018
Formato: 0,75l
Temperatura di servizio: 18/20°C
Denominazione: Isola dei Nuraghi IGT
Tipologia: Rosso
Momento per degustarlo: Momenti da ricordare

Disponibile

Agripunica

Agripunica è un nome molto celebre nell’enologia sarda, nato dalla collaborazione tra Santadi, una realtà produttiva di Sulcis, Tenuta San Guido, pietra miliare del mondo del vino italiano, e Giacomo Tachis, uno dei migliori enologi italiani mai esistiti, che ha dato alla luce il Sassicaia. La fondazione di Agripunica risale al 2002, dopo l’acquisto di due tenute, una a Barrua e una a Narcao, situate nella zona del Basso Sulcis, nell’estremità sud-occidentale della Sardegna. Essendo Tachis un grande amante dell’isola sarda, durante un Vinitaly convinse Antonello Pilloni, presidente della cantina Santadi di cui l’enologo era consulente, e il Marchese Nicolò Incisa della Rocchetta, titolare di Tenuta San Guido, ad intraprendere questa joint-venture.

La superficie vitata della tenuta Agripunica conta 70 ettari di vigneti, tra le località di Barrua e Narcao, su terreni sassosi e sabbiosi molto profondi, con presenza di argilla e calcare. Su di essi, la cantina coltiva Carignano e Vermentino, varietà autoctone della Sardegna, insieme a molti vitigni internazionali come il Cabernet Sauvignon, Merlot, Cabernet Franc, Syrah e Chardonnay. Il clima caldo e luminoso del Sulcis e la sua brezza marina aiutano molto anche i vitigni internazionali. Tutte le vinificazioni si realizzano in vasche di acciaio inox a temperatura controllata, sotto lo sguardo vigile dell’enologo, con i rossi che successivamente invecchiano in barrique di rovere francese per periodi compresi tra i 12 e i 18 mesi. Invece, il vino bianco “Samas” affina tra acciaio e cemento.

La vera icona della cantina è il “Barrua”, uno dei vini sardi più rinomati a livello nazionale e internazionale, frutto dell’autoctono Carignano e percentuali minori del classico taglio bordolese.

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