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Barbera d’Alba ‘Battaglione’ 2020 – Renato Ratti

Barbera d’Alba ‘Battaglione’ 2020 – Renato Ratti

Il “Battaglione” è una Barbera d’Alba che spicca per eleganza e armonicità. Questo vino ha origine dalle uve maggiormente coltivate in Piemonte, la Barbera. La cantina Renato Ratti effettua la sua vendemmia tra la fine di Settembre e l’inizio di Ottobre, quando si è giunti a maturazione completa. Dopo la diraspatura dei grappoli e la pressatura degli acini, il mosto fermenta in contenitori di acciaio inox a temperatura controllata tra i 28 e i 30 gradi. La macerazione dura tra i 7 e i 10 giorni, tutto il processo si conclude con l’affinamento che avviene per 12 mesi in botti di legno di diverse capacità. Quando si degusta questo Barbera si avverte l’equilibrio tra freschezza e struttura che rende merito al gran lavoro svolto dalla cantina.  Una bottiglia che celebra le tradizioni vitivinicole piemontesi, in cui la Barbera ricopre un ruolo fondamentale.

La Barbera d'Alba "Battaglione" si presenta di colore rosso rubino intenso con riflessi tendenti al porpora. Al naso spiccano note fruttate, con sentori di sottobosco, spezie e fiori macerati. All'assaggio si presenta di medio corpo, rotondo, intenso al palato con un sorso fresco e un finale ricco e persistente.
Ottimo in abbinamento a piatti a base di carne, in particolare con sughi, carne arrosto, grigliata e carne rossa in umido. Da provare anche con formaggi stagionati.

20

IVA inclusa (22%)
Provenienza: Piemonte
Vitigni: Barbera 100%
Gradazione alcolica: 14%
Annata: 2020
Formato: 0,75l
Temperatura di servizio: 16/18°C
Denominazione: Barbera d'Alba DOC
Tipologia: Rosso
Momento per degustarlo: Cena tra amici

Disponibile

Ratti Renato

Sin dal 1965, Renato Ratti fonda la sua cantine, acquistando il suo prima appezzamento di terra, di circa 7.000 metri quadri,  nella storica zona di Marcenasco, in frazione Annunziata nel prestigioso comune di La Morra. Furono i primi a produrre il Barolo Marcenasco con uve provenienti da singolo vigneto. Nello stesso periodo entra in azienda il nipote di Renato, Massimo Martinelli, anch’egli enologo, con cui inizia un periodo di studio e ricerca per migliorare la tecnica di vinificazione per le etichette di casa. I vini che nascono in questo territorio sono il risultato di un’attenzione particolare verso le caratteristiche della regione e di una consapevolezza riguardo le specificità di ciascuna area. Nella filosofia di produzione dell’azienda il territorio è un elemento centrale da conoscere e studiare in tutte le sue peculiarità morfologiche e geologiche, così da creare un prodotto in linea con la sua area di origine. L’idea principale dell’azienda è quella di lasciar evolvere i Barolo per lungo tempo in bottiglia, anziché puntare sull’invecchiamento in legno. Questa fu una tecnica innovativa per l’epoca che ha portato a interpretazioni sempre più ricche, ricercate e di fine longevità. Gli anni Ottanta rappresentano per Renato Ratti un periodo d’oro: viene nominato presidente del Consorzio del Barolo e direttore del Consorzio d’Asti, impegnandosi nella stesura dei loro disciplinari di produzione. Individuò anche le sottozone di produzione del Barolo e del Barbaresco diventando il punto di riferimento storico per tutte le eccellenze dentro e fuori le Langhe fino ad oggi. Un uomo che ha animato la sua realtà vitivinicola per tanto tempo, lasciando a suo figlio Pietro, in eredità, grandi progetti di ampliamento e ristrutturazione sia della cantina che dei vigneti. Oggi, la cantina Renato Ratti, vanta 38 ettari di proprietà, tra La Morra, Mango e Castigliole d’Asti, territori con microclimi e terreni molto diversi tra loro, ma coltivati sempre con cura. Dal 2022 si inaugurano i lavori della nuova cantina.

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