La Cantina Colli della Murgia si fonde armoniosamente con il paesaggio della Murgia, rispettando l’architettura e i materiali tradizionali del territorio. Impegnata nel rispetto della biodiversità, è una delle prime aziende in Puglia ad ottenere la certificazione biologica. La cantina valorizza anche varietà autoctone come il Minutolo, riscoperto nel 1998. Situata nell’Alta Murgia, un’area di grande valore naturale e storico, la cantina riflette la missione di tutelare sia la salute del consumatore che quella del territorio.
La Cantina Colli della Murgia è una realizzazione che nasce dal profondo rispetto per il territorio della Murgia, un paesaggio naturale unico e affascinante. Architettonicamente ispirata allo stabilimento De Laurentis di Santeramo, con le sue imponenti volte a crociera, la cantina si integra armoniosamente nel paesaggio circostante grazie all’uso di materiali autoctoni come il tufo e il mazzaro. Questa scelta costruttiva non solo rispetta l’ambiente, ma crea una struttura che diventa parte integrante di un habitat naturale, in perfetto equilibrio con la forza evocativa della Murgia.
Dal 1996, la cantina adotta una filosofia improntata al rispetto della biodiversità, perseguendo la certificazione biologica e impegnandosi a produrre vini sani. La nostra missione è anche quella di riscoprire e valorizzare le varietà autoctone, come il Minutolo, un’uva bianca che nel 1998 abbiamo riportato in vita, diventando oggi una delle varietà più promettenti del panorama vitivinicolo pugliese.
Situata nell’Alta Murgia, un territorio ricco di formazioni carsiche e paesaggi spettacolari, la nostra cantina beneficia di un terreno ideale per la viticoltura, composto da calcare, tufi, argille e terre rosse. La zona è protetta dal Parco Nazionale dell’Alta Murgia, istituito nel 1998, che preserva questo straordinario patrimonio naturale. Il comune di Gravina in Puglia, con la sua antica tradizione vitivinicola, è il cuore di questa area, e la nostra cantina si trova tra il Bosco Difesa Grande e la valle del Bradano, in perfetta sintonia con la storia e il paesaggio che la circondano.