Il grande simbolo di Montalcino: una storia di vino che viene da lontano
Il marchio Biondi-Santi non è solo uno dei più celebri della penisola, ma rappresenta anche un autentico ambasciatore delle eccellenze del vino italiano nel mondo, con legami profondi alla nascita di uno dei più grandi vini: il Brunello di Montalcino. Clemente Biondi Santi, con il suo talento e la passione, è il pioniere di questo straordinario rosso, il primo Sangiovese ad essere affinato in botti di rovere. Convinto delle qualità del terroir di Montalcino, in particolare della Tenuta Greppo, iniziò le sperimentazioni per creare vini di alta qualità, intensi, eleganti e longevi. Il risultato di questo lungo lavoro fu l’isolamento di un clone particolare di Sangiovese grosso, il BBS11 (Brunello Biondi Santi 11), alla base dei grandi vini dell’azienda.
Il primo Brunello fu prodotto nel 1888 e oggi i vini di Biondi-Santi sono unanimemente riconosciuti tra i migliori della denominazione. Clemente Biondi-Santi ha valorizzato un territorio che da epoche antiche ha coltivato la vite, e solo dopo la Seconda Guerra Mondiale Montalcino è emersa come una regione vitivinicola di primo piano grazie alle designazioni DOC nel 1966 e DOCG nel 1980. La Tenuta Biondi-Santi Il Greppo, situata nella zona sud-est della collina di Montalcino, con suoli poveri e pietrosi, è coltivata con vigneti terrazzati. Da sette generazioni, la proprietà è gestita con la stessa dedizione, con l’obiettivo costante di produrre grandi vini. La conduzione delle vigne con basse rese, la rigorosa selezione delle uve, le fermentazioni e gli affinamenti pazienti consentono di ottenere vini universalmente apprezzati.